martedì 8 marzo 2011

carnival is over.

oggi è l'ultimo giorno di carnevale. e forse questa splendida città tornerà alla condizione normale. non che siano sgradevoli le strade piene di maschere a tutte le ore, una pioggia di coriandoli su tutte le calli, bambini sorridenti che mangiano dolci e stringono palloncini e stelle filanti. ma alla lunga i bagni di folla stufano. soprattutto se devi prosaicamente andare a fare la spesa o a lezione.
vorrei che fosse altrettanto semplice porre termine alle pagliacciate che si devono subire tutto l'anno, quasi quotidianamente: alle maschere d'ipocrisia che nascondono veleno dietro a saluti smielati, a persone che hanno ormai passato il quarto di secolo ma si ostinano a comportarsi come bambini dell'asilo. eliminare chi ha problemi con te ma non te lo dice, preferendo magari toglierti il saluto o umiliarti facendo studiatamente finta che non esisti, che non sei a mezzo metro di distanza, che sei trasparente come aria (ogni riferimento non è puramente casuale). oppure persone che ancora al quarto di secolo non ci sono arrivate, ma sai già che ci arriveranno coi due neuroni che hanno ormai in dotazione dalla nascita e che gli permettono di venirti a dire in faccia pseudogiustificazioni e di difendere le loro mancanze in una maniera tale da non rendersi nemmeno conto di quanto risultino offensivi e, soprattutto, di quanto palesemente stiano dichiarando -e nemmeno tanto tra le righe- di essere smidollati incapaci di prendere una posizione chiara che rispetti le loro idee.
ecco, vorrei liberarmi di tutto questo. ma soprattutto, vorrei smettere di trovarmi sempre in mezzo a persone così, non permettere più alla mia autostima di vacillare sotto i colpi di chi non merita questo potere. non permettere a nessuno di farmi credere di essere davvero come mi descrivono solo perchè nella loro meschinità, piccolezza e invidia fraintendono volontariamente parole ed atteggiamenti che in realtà o non si sono mai verificati, o quantomeno sono stati adottati per motivi e con intenzioni completamente diverse.
e sopratutto, cristo santo: impariamo a parlare. se pensi che abbia detto o fatto qualcosa di sbagliato, chiedimi chiarimenti. perchè no, offrimi la possibilità di poter imparare dai miei eventuali errori, di diventare una persona migliore. dammi un po' di fiducia e la possibilità di spiegarmi. non permettere che un solo fatto possa cancellare mesi di normale e tranquilla amicizia.
e soprattutto: evita di sorridermi dolcemente davanti alla faccia per poi sibilare cattiverie appena volto le spalle. ma immagino che tutto questo richieda un certo livello di maturità, umiltà, intelligenza, e soprattutto un numero di neuroni maggiore di due.
ho avuto spesso problemi con le persone, ma solo negli ultimi mesi, per la prima volta, ho pensato che certe persone possono essere veramente cattive. pura cattiveria, astio e non so cos'altro. ho smesso di prendermi un carico di colpe che forse, in fondo, non ho.
perchè credetemi, da questopunto di vista non mi conoscete proprio: perchè se decido di fare la stronza come dite voi, vi assicuro che quantomeno lo faccio con stile.

...e no, il titolo del post oggi non c'entra un cazzo col contenuto, lo so bene.