venerdì 27 febbraio 2009

sono qui.

sono qui, a migliaia di chilometri da casa. sono qui, in terra straniera. provo a studiare, a relazionarmi con gli altri, a soffocare la nostalgia. ad oltrepassare le barriere della lingua, a spingermi oltre quelli che ho sempre ritenuto i miei limiti personali. non so come finirà. so che ogni giorno porta con sè alti e bassi, come una marea, come un fiume in piena che travolge tutto quando meno te lo aspetti. perchè sto scrivendo qui?non lo so. l'impulso di scrivere è sempre stato troppo forte, da quando avevo quattordici anni. fogli, diari, computer, block notes, qualsiasi cosa mi capitava a portata di penna. a scuola, durante le lezioni, in vacanza, a casa. perchè quando non sei molto brava con le parole, devi pur far uscire i pensieri da qualche parte. non puoi chiuderli a chiave e fingere che non esistono, rischiare di implodere per la forza della ragione, per la sua capacità di porti davanti a problemi, interrogativi e paranoie che credevi non esistessero neppure. e nel momento in cui riesco a dare forma ai pensieri, perdo anche la capacità di esporli in maniera organica e lucida. una cosa segue l'altra, un argomento segue l'altro, solo l'innato bisogno di scrivere. senza costrizioni, senza dover spiegare niente a nessuno. se solo io capisco il nesso logico, poco importa. è una sorta di terapia, per una che ha imparato sulla propria pelle a quali conseguenze arriva quando non riesce ad aprire la valvola di sfogo. e allora continuo a buttare pensieri incatenandoli in parole che saranno sempre inadeguate ad esprimerli come vorrei, cercando di arginare quel flusso continuo che irrompe da una piccola feritoia che fa del suo meglio per contenerlo, ma è destinata a cedere. e qui il flusso si fa sempre più forte, la solitudine certe volte è gradita compagna, altre volte è assordante e spietata nel ricordarti che non sei dove sono le tue radici, che non hai tutto quello a cui eri abituata a portata di mano...che forse a volte le parole dette a distanza possono essere fraintese, o a volte è semplicemente la faccia di un altro essere umano davanti alla tua a frenarti...invece quando scrivi è forse l'unico momento in cui puoi essere te stessa.
Soe

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