lunedì 11 gennaio 2010

dei post senza senso.

stanca stanca stanca. sono così, e non posso farci nulla. credetemi, ci ho provato almeno almeno quattordici anni o giù di lì. sono fatta in un certo modo. giusto, sbagliato, chi lo sa. e chi può deciderlo, tra l'altro? penso si tratti più di accettare che in qualche modo esistiamo, facciamo scelte, reagiamo in determinati modi. e le mie, di reazioni, sono quanto di meno incontrollato possiedo. sono lunatica, e non dipende dai momenti. lo sono sempre. posso passare dalla gioia più sfernata al pessimismo cosmico. non mi piace parlare, o almeno non in determinati contesti. se potessi scegliere le mie comunicative per relazionarmi con il mondo, quella verbale sarebbe depennata immediatamente dalla lista, o per lo meno rimarrebbe appannaggio di pochi eletti. perchè..perchè...boh, sostanzialmente perchè parlare mi sta sulle palle. o forse perchè ho sprecato il fiato con troppa gente per credere ancora al semplice teorema secondo cui tu parli e qualcuno ti ascolta, valuta quello che dici, ragiona, rivede le sue posizioni o meno, eccetera eccetera. credo che a parte forse un quarto della popolazione (che inguaribile ottimista sono..) il resto senta i fringuelli che cantano, mentre gli parli. ma questo sarebbe il meno. il fatto è che chi sente i fringuelli è di solito colui (o aimè, quasi più frequentemente colei) che ha deciso le sue convinzioni in tenera età e ci si attiene con costanza granitica senza che gli sfiori l'idea che forse quello che pensa sia sbagliato. o quanto meno, vada adeguatamente smussato per adattarsi alla società umana. comunque. quello che allora mi chiedo, è perchè questi elementi tirino avanti con calma invidiabile senza smuoversi di un millimetro mentre io a momenti mi sento divorata dai dubbi, dai rimorsi e dagli esami di coscienza anche dopo aver portato fuori il cane? ma perchè l'autocritica è passata di moda? perchè nessuno si mette più in discussione, perchè è così difficile pensare di poter sbagliare, su che basi nasce questa profonda, radicata fiducia sulla propria infallibilità? e soprattutto...perchè cavolo io devo sempre essere fatta al contrario e corcifiggermi per ogni cosa?
quindi, per riassumere. alti e bassi, sensi di colpa, incoerenza, tendenza alla non-comunicazione (da molti classificata, negli anni giovanili, tendenza a 'tirarsela', immagino dopo profonda e attenta analisi...).
ok, l'unica cosa che mi manca è capire come posso arrivare a ignorare ciò che non mi serve dagli altri (consenso, approvazione, giudizi) e degnarmi finalmente della fiducia che merito?
(l'avevo detto nel titolo che il post era insensato.)

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