mercoledì 11 marzo 2009

comunicazione.

mi sono accorta che una delle cose che mi faranno più effetto quando rientrerò tra pochi giorni sarà sentire le persone intorno a me parlare italiano. magari solitamente non ci si fa caso, probabilmente perchè le cose a cui siamo abituati diventano presto scontate, però è un effetto strano. sentire intorno a te persone che parlano un'altra lingua, con l'ovvia conseguenza che, per quanto tu sai usarla, non sei in grado di captare il significato delle conversazioni per strada...boh, in qualche modo ti taglia ancora più fuori dal mondo. non che sia sempre una cosa negativa, ma di fatto è un isolamento. mentre cammini cominci a prendere l'abitudine di chiudere l'audio, dal momento che non ti serve più a molto. è più facile riflettere, concentrarsi sui propri pensieri, chiudersi in sè stessi. in generale è più facile tagliare fuori il resto del mondo. questo mi è capitato di pensare stamattina, prima di entrare a lezione. è chiaro, la lingua è un grosso ostacolo all'integrazione, questo si sa, ma non mi ero mai resa conto fino a che punto si potesse infiltrare nella quotidianità. non è solo il problema di farsi capire. è rendersi conto che in qualche modo non c'entri col luogo che ti circonda. comunque, non so perchè ma questa considerazione non mi ispira nulla di negativo. è una semplice costatazione. ogni giorno scopro diversi aspetti di quest'esperienza, ed è strano come derivino da parti della mia vita che non avevo nemmeno considerato. ma è bello perchè penso che ogni piccola sfumatura arricchisca un pò quest'esperienza, anche se non saprei spiegare in che modo. è proprio il fatto di vivere una realtà diversa, con colori, suoni e profumi diversi, e ahimè, sapori differenti. ci sono cose a cui ti abitui subito, altre che richiedono più tempo, altre ancora a cui probabilmente non ti adatterai mai. ma serve comunque sempre cambiare ambiente, allontanarsi dalle cose quotidiane per apprezzarle o comprenderle meglio sembra un pò la solita frase fatta ma è vera. ti aiuta sviluppare uno sguardo in parte esterno e quindi più critico, distaccato, un'ottica scevra di inlfuenze emotive o di altra natura. insomma, oggi sono abbastanza di buon umore.

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